Shekelesh è il nome di un antico “Popolo del mare” che, secondo alcune cronache, rappresenterebbe le radici più profonde e ancestrali delle genti di Sicilia. Radici in tutto e per tutto immerse nel Mar Mediterraneo: musica siciliana, infatti, non può voler dire altro che musica mediterranea, crocevia di ritmi arabi e ballate italiche, venti greci e calure africane. Il gruppo si propone di esplorare questi percorsi e raccontare lo spirito fortemente popolare della musica tradizionale siciliana fatta di balletti, tarantelle, canti sacri, di buon augurio, di lavoro e di ribellione.
E, innanzitutto, di recuperare storie, leggende, credenze e vicende che fanno parte in maniera profonda della cultura siciliana e che non meritano di essere dimenticate, ma appunto cantate e tramandate.
Si viaggia quindi tra Scilla e Cariddi, passando per l’antro dei Ciclopi e la fucina di Efesto, i suadenti richiami d’Arabia, d’Egitto e del Medioriente, l’ira di Zeus e l’eco di fiabe e leggende greche, la sacralità pagana, i terremoti e le colate laviche, per finire addirittura a cantare del faraone Ramses e di re Artù.
Dalla cucina, suggestione siciliane, arabe, mediterranee.....
Quando? Venerdì 19 dicembre dalle ore 21,30.
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