mercoledì 11 maggio 2011

Dove sono andati a finire i soldi

Eccovi un consiglio di letture tratto dalla libreria dell'Osteria Harissa.
Tempo fa avevo giurato che non mi sarei più fatto abbindolare da un autore presentato dall'editore come "degno erede di Carver", scrittore che io adoro e di cui mi sono letto tutto.
Poi ho trovato questo libro, ho letto un paio di recensioni interessanti e ho detto "provo a leggere il primo racconto"... non mi sono più fermato e ho finito il libro in un soffio.
Sicuramente non è Carver ma usa lo strumento del racconto breve con maestria e cognizione di causa.

I protagonisti delle sue storie sono uomini sul punto di prendere una decisione difficile, o che ne stanno scontando le conseguenze: c’è chi passa un ultimo pomeriggio in compagnia del figlio della donna che lo sta lasciando; chi resiste a una seduttrice mentre aspetta un incontro con la ex moglie in un motel sommerso dalla neve; chi deve superare il trauma della morte della compagna cominciando una nuova storia d’amore; chi deve vendere immobili tenendo d’occhio un figlio di quattro anni che morde gli altri bambini. Canty costruisce le vicende dei suoi personaggi con la mano sicura del grande narratore «classico», illuminandole con una compassione profonda che però non concede nulla al sentimentalismo.

K. Canty "Dove sono andati a finire i soldi", ed. Minimum Fax

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