giovedì 27 ottobre 2011

Nema Problema


Quando ho letto il rischio corso dall'autore, che aveva indossato, a Mostar, la maglietta della squadra di calcio sbagliata, mi è tornato in mente di quando la polizia bosniaca, la scorsa estate, nella stessa città, ci ha allontanato dal piazzale della chiesa dove avevamo parcheggiato, perchè eravamo a rischio attentato da parte di qualche scalmanato: potevano scambiarci per dei rom e tirarci una molotov.
Eric Gobetti ci racconta il suo decennale girovagare per gli stati in cui si è frantumato il sogno di Tito e di milioni di Yugoslavi. Passa per Zagabria, si ferma a studiare il serbo-croato a Belgrado, visita più volte Sarajevo e Mostar, accompagna gli studenti di Torino a Tuzla e Sebrenica, attraversa a piedi frontiere dove fino a pochi anni fa c'era il nulla.
Conosce molte persone, parla con i reduci della guerra, frequenta i ragazzi di Otpor, il movimento contro Milosevic, balla nei locali il turbo folk, la nuova musica balcanica portata alla ribalta, tra gli altri, dalla moglie del terribile Arkan.
Ma nel suo resoconto si astiene dal dare giudizi, dal condannare, sceglie di non schierarsi, di non dividere i buoni dai cattivi. Partendo per l'ennesima volta da Sarajevo, si augura solo che le elezioni siano vinte dal suo amico Zorn, il primo candidato "a-nazionale" della breve storia bosniaca.  


Eric Gobetti presenterà stasera il suo libro, alle ore 19,00, presso la Libreria Punto Einaudi in via Bertola 17 a Rimini.

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